martedì 20 marzo 2007

La guerra dei mondi perduti

Martedì: giorno di scuola. Un cupo timore è palpabile nella classe, anche se tutti tentiamo di nasconderlo con le solite risate, le solite battute, i soliti casini... Ma no, ognuno di noi dentro di sè non è tranquillo: perché alla quinta e sesta ora, interrogazione di Latino. Ognuno di noi logicamente è nervoso prima di unaualunque interrogazione, ma con il Latino... E' una lingua morta e risorta, uno zombie famelico che bisogna cacciarsi nella mente. Non che sia una lingua noiosa, ma và trattata con più rispetto delle altre: fà parte di noi, è l'albero fondatore dal quale è nato il seme della nostra lingua... E il fatto che la dovremo studiare al liceo non semplifica le cose. Le ore che ci dividono dal nostro scontro personale con lo zombie passano veloci... Troppo veloci. La prof entra in classe, e via con l'inizio. Renato è il primo e esce vittorioso dalla sua battaglia. Un bell'ottimo meritatissimo. Poi Cristian... E un tuffo al cuore per Giulia... Lei non ce la fà. NS. Le due lettere più tristi che conosco.
Poi Matteo, Riccardo, Federico... Eccomi. Francesca. Perché in quel momento mi sembra più simile a Frana che a Francia? Mi avvicno titubante.... Dai, Francesca, devi solo ripetere la terza declinazione... Ma la prof è meschina... Almeno per un mio piccolo problema di pronuncia: ho la erre moscia. E la prof... Indovinate un po' che nome mi sceglie? sorella, ovvero: soror, sororis. Ma vi rendete conto di quante erre ha solo in queste prime due parole???? Chiedo di cambiare nome, cosa che mi viene concessa, per fortuna. Vinco la mia sfida, e anche gli altri sono più o meno soddisfatti... Solo un rimorso per Giulia... Ma ci sono alcune persone che sono destinate al futuro, non al passato. Giulia è forse una di esse.

1 commento:

Eowyn ha detto...

Wow che raccontino carino!!Quest'ultimo mi è piaciuto davvero mucho, perfino più della tua saga sui draghi! E' scorrevole, semplice e simpatico!!Forse anche perchè riguarda un po' tutti giusto?!
quote:
Ma ci sono alcune persone che sono destinate al futuro, non al passato. Giulia è forse una di esse.

Mi potresti spiegare cosa intendi in quest'ultima frase?Credo di non aver afferrato bene il concetto...